Catacombe di San Senatore

Le Catacombe di San Senatore si trovano al di sotto dell’area occupata in superficie dal convento e della chiesa di Santa Maria della Stella di Albano Laziale.

L’ipogeo cristiano fu realizzato all’interno di un sito precedentemente utilizzato come cava di pozzolana, la lunga frequentazione a scopo funerario e cultuale sembra iniziare intorno al III secolo, per arrivare fino al XII secolo. La lunga frequentazione dell’ipogeo è forse dovuta al fatto che uno degli ambienti sotterranei venne trasformato in una vera e propria “ecclesia”, prima connessa al culto dei martiri locali e poi, probabilmente, per la presenza, nei pressi, di una comunità monastica.

Notizie riguardanti le catacombe albanensi si trovano già nella prima metà del IV secolo, quando si ricorda nella Depositio Martyrum il giorno 8 agosto come anniversario della passio dei martiri Secondo, Carpoforo, Vittorino e Severiano, sepolti ad Albano.

Circa un secolo dopo anche il Martirologio Geronimiano menziona gli stessi santi specificando l’ubicazione della loro sepoltura, al XV miglio della via Appia. Nello stesso martirologio si ricorda San Senatore, la cui festa cade il 26 settembre.

Cristo Pantocratore tra la Vergine e San Smaragdo

Il De Locis, del VII secolo, descrive una “ecclesiam Sancti Senatoris, ubi et Perpetua iacet corpore et innumeri sancti et magna mirabilia ibidem geruntur” . E’, quindi, citata la tomba di Senatore e di un’altra santa di nome Perpetua. Sappiamo dal Martirologio di Usuardo che San Senatore era ancora ospitato nelle catacombe nella seconda metà del IX secolo.

Le antiche gallerie dell’arenario si aprivano sulla via Appia, e, nonostante le modifiche significative del fronte della cava che si affacciava sulla Regina Viarum, allo stato attuale è possibile ricostruire la presenza di almeno cinque ingressi alla cava, compreso quello di grandi proporzioni (circa 12 metri di ampiezza), quasi sicuramente utilizzato dai carri, che si presentano nella classica conformazione di gallerie dalle pareti stondate. I fossori furono agevolati nell’estrazione della pozzolana perché trovarono sacche di materiale piroclastico deposto tra i due strati tufacei di lapis albana.

Non tutte le cavità risultano essere state realizzate in antichità, nel tratto ovest/sud-ovest dell’ipogeo sono presenti lacinie di cava posteriori allo stesso riutilizzo funerario del sito.

L’andamento del livello pavimentale risulta irregolare, in ogni caso la sua distanza dalla volta delle gallerie si aggira intorno ai tre metri, corrispondente al banco di pozzolana estratto tra i due strati di peperino.

Le prime tracce di un utilizzo funerario della cava di pozzolana si possono far risalire al III secolo d.C. testimoniate da quanto rimane di una decorazione parietale a linee rosse e verdi all’interno di un piccolo vano, con un pozzo scavato nel pavimento, ricavato nei pressi di quella che doveva essere l’entrata principale agli ambienti della miniera. Da quanto è emerso fino ad ora dagli scavi e dagli studi iconografici, è difficile appurare se si trattasse di un sepolcreto pagano o cristiano.

In una galleria, caratterizzata da una conformazione ricavata con un taglio lineare e regolare nel banco di peperino, su di una piccola abside, si trova una delle pitture meglio conservate delle Catacombe di Albano Laziale. Al centro dell’affresco si trova il Cristo rappresentato tra i santi Pietro e Lorenzo al suo lato sinistro e Paolo posto alla sua destra insieme ad un altro personaggio che non offre possibilità d’identificazione.

Cristo benedicente fra Pietro, Lorenzo e Paolo

Il Cristo, benedicente, veste con tunica clavata e pallio, le sembianze sono quelle apollinee e il capo è contornato da un nimbo giallo. Pietro e Paolo sono riconoscibili sia dalla loro tipologia iconografica che dai loro nomi scritti nella parte superiore dell’affresco, anche loro vestono con tunica clavata e pallio, intenti a produrre il gesto della Deesis con la mano destra.

San Lorenzo, il diacono martire della chiesa di Roma, vestito come gli altri personaggi della pittura, è l’unico ad avere il nimbo giallo come quello di Cristo, inoltre ha la croce portata sulla spalla e il libro della Scrittura. Questa particolare rappresentazione del santo potrebbe indicare una particolare venerazione per il diacono romano.

L’altro santo presente nel dipinto, di cui è difficile attribuirne l’identità, è stato identificato con il martire Smaragdo, della via  Ostiense, che si troverebbe qui per una coincidenza nella celebrazione con i quattro martiri di Albano nel giorno 8 di Agosto. La datazione proposta per questo dipinto è al IV secolo.

La “Cripta storica”, che il De Rossi riteneva essere lo spazio catacombale nel quale furono custodite le reliquie dei martiri, ospita una serie di dipinti che coprono un arco temporale che va dal V secolo al pieno Medioevo.

Sulla parete a sinistra, guardando l’abside, si trova un dipinto, su fondo azzurro, con il Cristo giovane, seduto sul seggio, con il libro aperto tenuto con la mano sinistra. Il Cristo è assiso tra sei personaggi: Pietro, Paolo e altri quattro personaggi ignoti, che potrebbero essere i quattro santi della Depositio Martyrum, ma non siamo in grado di poterlo affermare con certezza.

San Senatore

La Cripta storica è caratterizzata da un’abside, scavata nel peperino sulla parete di fondo. A destra dello spazio absidato è presente una piccola nicchia ad arcosolio, circondata dai resti di decorazione musiva.  Accanto all’arcosolio è l’immagine di un giovane santo, di cui resta soltanto un lacerto che mostra il suo volto, circondato dall’aureola gialla, carico di una forte espressività.  La datazione proposta per questo dipinto è compresa tra la fine del IV secolo e i primi decenni del V secolo, ed è stata proposta una possibile identificazione del ritratto in questione con San Senatore. L’abside della Cripta storica ospita un affresco rappresentante il Cristo tra la Vergine e San Smaragdo, tutti a mezzo busto. Sopra le teste degli ultimi due personaggi si trovano le didascalie in rosso che li identificano. Il Cristo è dipinto in dimensioni maggiori, ha il nimbo segnato dalla croce inscritta gemmata, benedicendo alla greca con la mano destra.

ACCESSO ALLA CATACOMBA DI SAN SENATORE

Via della Stella, 5 – 00041 – Albano Laziale (RM)

Per la visita rivolgersi al Museo Diocesano di Albano
Palazzo Lercari
Via Alcide De Gasperi, 37 – 00041 Albano Laziale (RM)
Cell. +39 333 9999883

Tel./Fax 06.93269490
E-mail: info@museodiocesanodialbano.it
Direttore: Dott. Roberto Libera

TARIFFE:

  • biglietto intero 5 Euro;
  • biglietto ridotto 3 Euro;

Hanno diritto al biglietto ridotto:

  • Militari, Agenti di Polizia di Stato, Carabinieri, Finanzieri, etc.
  • Giovani dai 7 fino ai 15 anni di età.
  • Istituti scolastici italiani o stranieri con carta dell’istituto firmata dal Preside.

Hanno diritto all’ingresso gratuito:

  • portatori di handicap e accompagnatore.
  • Studenti del PIAC.
  • Bambini fino ai 6 anni di età.
  • Professori, maestri e catechisti nel rapporto di 1 ogni 15 ragazzi.
  • Capo-gruppo e autista nei gruppi che pagano il biglietto a tariffa intera.